domenica 30 settembre 2012

Una vita al contrario.

1°parte: Uscirò a breve per dirigermi verso un'allucinante fiera del fumetto. Un'altra domenica saltata, anche se spero di finire in gloria. Ho la maglietta di Silver Surfer, un sorriso-paresi stampato in faccia, una mezza barretta di energia e dei ricordi a tenermi in piedi. Domenica prossima pare che pioverà, ma tant'è staremo a vedere. Nel mentre una foto berlinese... Ah la magia del digitale...

domenica 23 settembre 2012

vorrei cucinare

Mentre nell'aria si librano le note del 2°movimento della 7° sinfonia di Ludovico Van nell'acquaio della cucina vanno ad accumularsi piatti e posate sporchi. Ambedue gli eventi hanno un che di malinconico e si sposano bene al grigiume di questa domenica che un tempo fu ricca di progetti. Curiosando tra i commenti mi scopro ignorante e provo forse un senso di colpa. Colpa per che cosa? Vivo in un paese che ha fatto dell'ignoranza uno "status" preciso e definito, con le sue regole e i suoi precetti. "Impara l'arte e mettila da parte" si diceva un tempo ai figlioli svogliati, sottolineando che il sapere è utile in sè. "Otium". Una virtù un tempo. Invece questa mattina (invero a breve) mi aspetta la sistemazione dei mille e mille fogli, bollette, comunicazioni della banca, verbali di assemblee condominiali che ormai da mesi si accatastatano sulla scrivania. Un "negotium" noiosissimo ma imprescindibile oramai. Confido nel pomeriggio di riuscire a vedere la mostra di Anders petersen, anche se pure lui quanto ad allegria è un poco scarso.

giovedì 20 settembre 2012

il motivo dl contendere

A volte anche a me sfugge la ragione dei miei post, noiosi e ripetitivi. Pure se un giorno dovessi farmi un autoritratto questa potrebbe essere la posa scelta.
E' la celebre foto "Il Dadaista" scattata in quel degli anni '20 da August Sander. Questo è uno dei motivi per cui reputo quel decennio, fecondo di prospettive e e carico di "ismi", insieme alla Parigi "bohemienne" il tempo e il luogo dove mi sarebbe piaciuto passare le giornatre. Chissà se era veramente come lo immagino. Comunque andatevi a cercare anche "i Rivoluzionari" sempre del Sander medesimo...

giovedì 13 settembre 2012

bsogna saper aspettare

Day13: Ultima serata berlinese, domani dopo un breve giro si ritorna a casa e al lavoro. Nei giorni passati dopo un giro estenuante a base di arte kontemporanea (Hamburger-Bahnof) finalmente trovo il deja-vu che andavo cercando e principale motivo di questo viaggio. Io ero li, ventuno anni fa, davanti alla ricostruzione della porta di Babilonia dentro al Pergamon museum e come allora resto attonito di fronte alla potenza di eventi così lontani nel tempo e vago incessantemente per un lungo pomeriggio cercando come un tempo di fissare lo stupore. Non so ci riuscirò. Per fortuna al termine della giornata mi aspettava un piatto di risotto (alla zucca) caldo e un'abbondante dose di birra a casa dell'impagabile berlin101. Tra l'altro mentre sto andando verso casa sua (sbagliando tre volte direzione) mi rendo conto che attraversando una strada sono finitoin quella che una volta era la no man's land dietro il muro. Un brivido. La vera sorpresa però mi attendeva ieri all'Alte Museum il cui terzo piano è interamente dedicato ai pittori romanici tedeschi del 19°secolo. Castelli, vallate, rovine, vedute italiane, erano i tempi del grand-tour, e ancora porti, navi, chiostri e campagne di vario tipo! Che meraviglia, o vado mado per questi paesaggi immaginari, è la che vorrei vivere. Vi giuro che sono anni che provo a mandar giù l'arte kontemporanea però retso un tipo da osteria; un quarto di vino, un piatto di rigatoni e sono felice. Oggi visita alla fondazione Helmut Newton con annessa mostra di foto d'epoca scattate dai militari inglesi nelle lontane colonie indiane e dopo pranzo vegan-fusion nel miglior imbiss della città. Dove? E' un segreto che custodirò gelosamente! Infine visita alla Karl-Marx-Allee (ex STALIN allee) trionfo del costruttivismo sovietico in salsa DDR dalla quale entrarono le vittoriose armate sovietiche ala fine della guerra. Dopo visita in un enorme emporio dell'usato dove ho acquistato una delle più imbarazzanti camicie che mi sia capitato di vedere. Vero vintage della ex repubblica democratika tedesca con annessi dragoni rampanti. Direi che per quest'anno può andare...

lunedì 10 settembre 2012

Il Dadaista!

Day10: Dopo una settimana passata a fumare dei delicatissimi (inconsistenti) sigarini acquistati in quel di Parigi l'ultimo toscanello rimasto in valigia mi da alla testa, ergo sarò breve. Ho camminato moltissimo e visto altrettanto e ho provato un pò di tristezza nel vedere il Checkpoint Charlie ridotto a blanda attrattiva per turisti. Sul finire della giornata entro alla Berlinische galerie e quasi non faccio in tempo a vedere tutto ma vengo ripagato dalla foto di August Sander "il Dadaista"! Ragazzi i Dada! C'è ancora bisogno di Dada questo mi è chiaro. Però mi ha veramente, e nel profondo, emozionato l'installazione di Alfredo Jaar su Kevin Carter, incitore nel '94 del premio Pulitzer con una foto veramente terribile. Note a margine: Sempre alla ricerca di luoghi raffinati ed eleganti dove mangiare, avrei bisogno di un budget extra solo per questo, ho trovato il posto idale, la caffetteria del Martin-Gropius-Bau- Arredi semplici ma impeccabili, sedie in legno e tavolini in marmo, ambiente spazioso e silenzioso frequentato da ottuagenari in cerca di emozioni forti, inoltre un menù non costosissimo e che fa pandan con le mostre. Mythos Olympia – Kult und Spiele e allora c'era la moussaka! Io però sono andato su pomodori e peperoni ripieni, riso, uvetta e pinoli. Così per almeno un pasto sano posso dire di averlo fatto...

domenica 9 settembre 2012

...quattro euro spesi bene...?!

Day9: I berlinesi amano i parchi. Non appena c'è una bella giornata di sole, tiepida e con un pò di venticello non gli pare vero e ci si buttano a pesce felici e sgambettanti. Bicicletta, pattini e barbecue improvvisati la fanno da padrone. Oggi ne ho girati tre e in tutti l'atmosfera era festosa, con tanto di concertini improvisati da suonatori ambulanti. Al Mauerpark sono andato perchè c'era un mercato, tipo Porta Portese, dove si vende la qualunque, compresi cimeli sovietici e mille macchine fotografiche. Polaroid a non finire e anche roba di lusso che quasi stavo per acquistare ma il fare un pò laido del venditore non mi ha convinto, comunque dopo molto girare ho comprato questa.
Nel mentre mi sono alimentato con le cose più buone e più dannose del creato! Dopo ha camminato indefessamente a caso e sono arrivato al Volkspark Friedrichshaindove c'era pure un gruppo di hippies che aveva messo su uno stendino per i panni delle pagnotte e di fronte c'era scritto (in tedesco) "pane gratis"; un tale in bici si ferma li saluta, chiede e si porta ia una pagnotta intera. Tiè! Se non fossero state enormi me ne sarei accattata una pure io. Infine come ultima meta della della giornata arrivo a Treptow park dove c'è il memoriale, costruito dai russi dopo la liberzione, ai soldati sovietici caduti nella battaglia per la presa di berlino.
Nel caso qualcuno non volesse ricordarlo...

sabato 8 settembre 2012

Diane Arbus

Day8: Con tutta la calma del mondo mi sveglio ed esco in direzione di Hackerscher Markt dove incontrerò l'allegra Berlino101 che mi porta tosto a vedere un luogo di cui non sapevo assolutamente nulla. Si tratta di un ex ufficio postale completamnte decrepito che mi ricorda moltissimo csa mia. Quei bellissimi riccioli di vernice che si staccano dai muri, le porte finestre con gli infissi di legno ormai scrostati da generazioni e un bellissimo pavimento di piastrelle colorate e consunte. Già ma non finisce qui, perchè ospitava ben due mostre di fotografia stratosferiche, una su E. Burtynski e l'altra sulla fotografia di moda dagli anni '20 ad oggi. Ora questo tipo di fotografia non è che mi abbia mai interessato molto, però anora una volta si dimostra che i ruggenti anni'20 erano fantastici. Atmosfere raffinate ed eleganti, delicatezza e classe sopraffina; quelle si che erano modelle. Non paghi di tutto ciò pranzo dal miglior kebabbaro della città e dopo un breve ma illuminante giro tra i palazzi berlinesi, per giunta tirati su dal gotha dell'architettura mondiale eccoci alfine al Martin-Gropius-Bau a vedere le foto di Diane Arbus. Sono rimasto colpito, dovrò saperne di più su di lei. A quel punto si è fatta l'ora di tornare in albergo ma lungo la strada colto da un inspiegabile desiderio di morte ho cenato da KFC... Per fortuna c'è sempre il distributore di birra dell'hotel...

venerdì 7 settembre 2012

Una giornata berlinese

Day7: Prendo il notturno Parigi-Berlino e pluf mi addormento, al mio risveglio sono a dstinazione, 12 ore più o meno di sonno ristoratore. L'addetto alle informazioni turistiche della stazione non è user-friendly e nemmeno le macchinette per fare i biglietti così alla fine ne scelgo uno a caso che secondo me costa il giusto e via verso l'hotel. Ohibò è un posto dignitosissimo e nonostante una cameretta veramente minuscola ha un cesso con i controfiocchi, promosso! Cammino, cammino, cammino lungo uno stradone pieno di negozi di classissim ae finalmente arrivo alla meta: il Bauhaus Museum-Archiv! Dentro c'è tutto quello che ha plasmato generazioni di architetti e designer. Tutto partito da un gruppo di persone oserei dire illuminate. Ma non basta perchè continuando a camminare più o meno a caso finisco alla neue nationalgalerie dove è allestita una mostra su tutt i movimenti che hanno animato la pittura e la scultura dal dopoguerra fino al '68: l'informale, l'astratto, il minimalismo e vari altri ismi di cui nemmeno ero a conoscenza. Mi aiuta nella visita un'abbondante dose di irish coffee che ho ingurgitato nell'elegant cafè del museo. Continuo a camminre fino alla porta di Brandeburgo dove, sfinito, mi accascio sulle panche di un rivenditore di currywurst, ovviamente dopo averne ordinato uno con patatine fritte e birretta. Accanto a me tre locali se la sghignazzano allegramente e noto che ognuno di loro possiede 2 bottiglie per un tot di 1l di birra. Poi decido che è ora di tornare e inizia a piovere... Ora sono salvo a scrivere nella "hall" dell hotel popolata solo di personaggi bizzarri che parlano lingue slave, uno ha appena chiamato un altro "don Coleone"...mi sa che me ne torno in camera...

mercoledì 5 settembre 2012

Dada!

Day4: Pensieri vorticano nel mio marcescente microcefalo, cammino pensando comunque ad altro. Ma andiamo con ordine, ovvero a caso. Il libro che vorrei acquistare oggi è: il surrealismo per bambini, testo fondamentale per l'educazione. Lo sfoglio a lungo e ora so come inventare una poesia Dadaista alla maniera di Tristan Tzara! Dada persempre. La foto di Ridley e Tony (una prece) Scott, scattata da Alice Springs, tra Timothy Leary e Luis Vitton; due bovari in giacca, t-shirt, jeans e occhiali da sole. Una foto di Giacomelli che quasi quasi mi strappa una...Grazie MEP! Il giro degli scoppiati nelle sale dell'arte contemporanea al Pompidou, poi mi devo fermare che mi gira la testa. Vedo Parigi dall'alto e fotografo dei riflessi. Forse nessuna delle foto che ho fatto verrà... Un ambulante che vende "foto vintage"...cioè fatte e sviluppate alla vecchia maniera in dieci minuti...?! Mangio un insalata. E' tutto vero? Si. Ma manca tutto il resto, che non so come esprimere... Vado a ninna, ignaro del futuro.

martedì 4 settembre 2012

Nostos il ritorno.

Day4: Mi dicono "ma perchè torni a Parigi?" A parte che, nonostante la grandeur francese, Parigi è una bella città è anche la capitale della fotografia ed è facile fare delle scoperte fantastiche. Tipo che mi reco al Jeu de Paume senza sapere che cosa hanno allestito dentro e ci trovo una personale su Eva Besnyo fotografa e femminista in anni nei quali queste parole avevano un senso compiuto. E io non la conoscevo per nulla, mai sentita nominare! Come è stato possibile?! Bh ma mica posso sapere tutto. Appunto vengo qua, per farmi, come si diceva una volta, una kultura. Cioè sta tip ha fotografato gli edifici modernisti di inizio secolo, le case di http://it.wikipedia.org/wiki/Gerrit_Rietveld! Vabbè, ore passate a guardare le foto, che erano pure tante e c'era pure un filmato su lei ormai anziana che allestiva una sua retrospettiva. Per giunta, lo dico con un brivido di malcelato maschilismo, era molto bella. Prima di tutto ciò però mi ero appanchinato nei Giardini delle Tuileries con sigaro e libretto (di classe) annesso...

lunedì 3 settembre 2012

riciclare?

Day3: Seduto dal solito QUICK che offre una connessione accettabile e gratuita. La sorpresa del giorno è la mostra sui nerd della Sylicon Valley, Steve Jobs soprattutto e compagni, tipo i creatori di Photoshop. Colti nei loro momenti di nerd-felicità, nerd-stress e nerd-vita mentre stanno progettando milioni di linee-codice che genereranno quei programmi che ci piacciono tanto. Steve alla presentazione del suo computer dopo che l'avevano buttato fuori dalla sua Apple. Tutte foto prese negli anni 80' e 90' un periodo fecondo per questi genietti. Traspare allegria nei volti delle persone che, in effetti, hanno creato i gadgets che ci entusiasmano tanto e che anche io sto utilizzando in questo momento. Altro edificio, altra mostra spostata nel presente, diciamo con foto scattate uno o due anni fa. Dove? Nelle discariche, molto lontano da noi, dove vanno a finire gli scarti. Computer usati, cellulari e varie altre tecnologie obsolete. L'altra faccia della medaglia trent'anni dopo. Gironi danteschi dove si accendono fuochi di plastica e l'aria stessa è satura di piombo. E dire che sono i luoghi dove parte del materiale viene "riciclato"... Compro un lettore, si rompe, ne compro un altro che costa poco. Non si ripara si ri-compra. Beh ora ho più chiaro dove va a finire quello che ho buttato... Ora sono stanco, tra un pò ho il treno per Parigi. Dormirò in barba alla scomodità della cuccetta. Poi mi schianterò in albergo e dormirò ancora...

domenica 2 settembre 2012

direi che il fotogiornalismo è più vivo che mai

Day2: Mi sveglio tardi e tardi faccio colazione in uno scenario plumbeo e ventoso, la cameriera mi guarda ingrugnita, mi serve dopo un tempo lunghissimo e per un cappuccino (una roba simile) e un cornetto pago l'equivalente di un ristorante 3 stelle. Bene. Intorno a me tutti i negozi sono chiusi. Già è domenica; quando viaggio non faccio caso al calendario e spesso ne pago le conseguenze. L'impatto con le fotografie, le serie di fotografie, è sempre forte. Mi commuovo, c'è da non crederci. Ci sarebbe da portare qui il sor Enzo (il mio amministratore) per vedere che ne pensa. Per ben due volte mi siedo ai tavolini del cortile per riprendere fiato e pure per scolarmi una birretta. Sono lento, lentissimo nel guardare tutte le serie di foto. Passo e ripasso davanti ad ognuna e devo leggere tutte le didascalie. La dimensione delle ingiustizie del mondo è opprimente. Pure, in mezzo a tanto disastro, quasi scoppio a ridere, all'interno di uno dei reportage più agghiaccianti che abbia mai visto c'è una foto che secondo me avrà strappato più di un sorriso. Dopo continuo a camminare più o meno a caso, mi alimento da QUICK e alla fine me ne torno in hotel.

sabato 1 settembre 2012

se il buongiorno si vede dal mattino

DAY 1: Sveglia alle tre per fare tutto con calma, colazione, dare l'acqua alle piante, finire di mettere a posto tutto e via. Cammino cammino fino alla fermata dell'autobus notturno che mi porterà alla stazione dove parte il torpedone per l'aeroporto. Mi schianto per terra inciampando in un marciapiede alo 3 millimetri e rischio la fioriuscita di ambo le spalle, ma ammortizzo con le ginocchia ed un pratico tuffo ad angelo e sono salvo ma ammaccato. Arrivo ovviamente con un anticipo smodato e, passato il controllo bagagli, mi siedo a guardare le persone che partono. Testo i limiti della mia sociopatia, mi danno fastidio. Gente agitata che passa da una sedia all'altra e schiamazza come se divertirsi dal primo minuto della vacanza fosse imprescindibile. Comunque alla fine si parte e tutto fila liscio. Nelle poche ore che devo passare a Barcellona cammino quasi incessantemente e torno a vedere questo. Poi riesco a farmi infinocchiare da un locale turistico con vista panoramica che mi rifila delle ottime polpettine e una paella imbarazzante. Vabbè. Quando arivo alla stazione per prendere il treno per Perpignan sono distrutto e mi si chiudono gli occhi, in compenso una corpulenta addetta ai passeggeri mi da l'indicazione sbagliata visto che alcuni treni non appaiono sui tabelloni ma riesco comunque a partire ed ad arrivare. C'è pure il wi-fi in camera, però una sola lampadina funzionante. Hotel dcrepito ma tutto sommato accettabile...ora tento di andare a mangiare qualcosa.