lunedì 26 novembre 2012

L'architettura del cervello.

La celeste domenica appena passata mi ha travolto con cambi d'umore e finale a sorpresa. Appena sveglio il cielo è blu e la luce intensa e piacevole, c'è quel fresco pungente che da sempre mi stimola, penso allora che uscirò e ne farò delle belle mentre pasticcio con una lunga colazione seduto di fronte al marchingegno (il computer) con le schede sparpagliate sul tavolo. Quseto infantile entusiasmo va sfumando nel proseguo, stemperandosi tra una fetta di formaggio ed una di buristo, forse la scelta degli alimenti non è stata delle più felici. Esco più tardi del dovuto e già non sono allegro come prima, pedalo forsennato verso un mercatino sicuro di trovare dei regali divertenti e invece cedo ai miei più biechi e capitalisti desideri e compro questa...
Poi è troppo presto, no troppo tardi, per fare questo o quello e allora me ne torno a casa a schiacciare un pisolino, addirittura medito che la vita è inutile e magari non vado al cine. No! In un empito?! di decisionismo craxiano esco e vado e ricevo, dall'in utile vita di cui prima un dono.
Un film bellissimo, mi commuovo, penso alle persone che sto guardando, a quel muro che per me bambino era una cosa eterna come le piramidi, al tempo che sto vivendo, penso e me ne rallegro. Terminata la proiezione esco e sbaglio strada. Perchè sono perso nei miei pensieri?

domenica 25 novembre 2012

voglio andare a EST

Ecco la foto di un palazzo ex-DDr che ho scattato poco tempo fa durante il mio soggiorno a Berlino. E' orribile? Ditelo pure con tranquillità; pure a me non appare (è apparso) per nulla come un edificio opprimente. So poco di architettura eppure l'edificazione in moduli ripetuti non mi appare terribile, sarà poi la presenza umana a modificare il tutto in maniera accogliente. La singola costruzione, per quanto orrida o invece piacevole è nulla rispetto al contesto urbano in cui è calata. I servizi, il verde, lilluminazione e mille altri particolari rendono migliore un luogo. Il degrado e l'abbandono ci costringono invece a soffrire ed a sentirci impotenti. Così tra poco me ne uscirò in bicicletta a pedalare per la città Eterna privo di piste ciclabili e guardato in tralice da molti veloci (nervosi) automobilisti. Il tempo è buono e me ne vado a cercare regali natalizi e inquadrature felici, chissà che non ne venga fuori qualche buona foto. Direzione? Non saprei... Comunque stasera sarò al Detour per vedere THIS AIN'T CALIFORNIA.

domenica 18 novembre 2012

il suono del passato

Il programma di riproduzione dei video sceglie autonomamente l'inglese come lingua; seleziono "italiano" e lui si ammutolisce. Il sistema operativo (Ubuntu) decide di interfacciarsi nuovamente con la stampante, ovvero decide che io posso stampare; sarò stato gentile con lui? Il sito di scacchi dove giocavo pacificamente la sera si blocca una volta aperto. La tecnologia mi odia e mi irride, segna il tempo che passa e i giorni che mi restano, allora io torno indietro per affermare che la felicità si conquista a suon di dadi. Il gioco di ruolo, il vecchio Dungeons&Dragons come panacea di tutti i mali? No, piuttosto come un piatto gustoso o un'opera meravigliosa, un tempo seppur breve, passato a gioire e pensare. Non solo mi tornano alla mente idee e trame a lungo dimenticate, ma inizio debolmente a udire la musica dell'immaginazione. Non "tutto e subito" ma il palesarsi del mondo attraverso il pensiero e la descrizione, uno sforzo un tempo piccolo che fu ripagato ampiamente e meritatamente. Riuscirò in questa impresa, oggi, dovendo guidare la follia attraverso il cemento del raziocinio?

domenica 11 novembre 2012

movimenti

La "Suite n°1 in sol maggiore" di J.S.Bach è un buon modo per accompagnare il risveglio la domenica mattina. Il sole si rifrange sulle macchie dei vetri alle finestre, che ormai formano un velo naturale e illumina diffusamente una sala disordinata ma spoglia. Forse dovrei appendere qualche foto? Ci penso da un pò ma non ho mai tempo d portare a sviluppare le migliori. Ci sono poi delle foto migliori?
Qualche domenica fa sono andato a vedere la mostra sulle foto di Mario Giacomelli. I suoi scatti mi emozionano, veramente mi domando come abbia fatto, con che coraggio e con che sapienza ha affrontato quelle persone e quei luoghi. Andateci e fatelo con una persona speciale. Eppure a volte mi chiedo se i miei sentimenti, cha a me sembrano così netti ed evidenti, siano inevitabili per tutti? Non mi arrendo allo squallore pur prendendone atto, diciamo che penso sia una conseguenza non una causa. Mi sento spesso come A.Dent di fronte alle minacce dei Vogon:"Resistere è inutile." Ma preso il toro per le corna decido di tornare indietro per andare avanti e mi rimetterò a fare il master con l'antiquato Dungenos & Dragons; tanto di giocare a bocce o a tressette non andava a nessuno dei Grandi Anziani. Nel mentre oggi mi tocca un altro shopping...poi nel pomeriggio chi lo sa, magari riesco anche a fare una "cosa bella"?

giovedì 1 novembre 2012

Cose belle finalmente!

Cosa ho fatto nelle settimane passate? Tralasciamo le squallide problematiche lavorative e concentriamoci sul "bello". Il "καλός καi αγαθός" che esiste e, in barba ai menagrami, ci circonda. Dunque ho visto al MACRO le fotografie di Anders Petersen e sebbene ne sia rimasto colpito devo dire che l'allestimento era veramente povero. Anders Petersen è conosciuto per il suo libro "Café Lehmitz", con le fotografie scattate in un bar dei sobborghi di Amburgo abitato da reietti ed ubriaconi. La sua attenzione nei confronti di chi vive ai margini era evidentissima anche nelle foto esposte, che erano quelle che aveva scattato a...Roma in diverse occasioni. Una meravigliosa e per nulla intuitiva foto di un amplesso faceva bella mostra di se e, mentre uscivo dalla sala, non ho fatto in tempo ad avvertire una coppia di bellissimi radical-chic che entrava con al seguito una figlioletta di pochi anni. Ah le meraviglie dell'arte contemporanea! Il cazzo appunto. Poi ho vagato per il MACRO, che invero è dispersivo ma bello, in preda a un vago straniamento forse dovuto al pranzo domenicale col babbo (e pure tutto il resto della comitiva) con primo, secondo, contorno, caffè e ammazzacaffè. Già. Non si trattava della sindrome di Stendhal ma di volgare digestione. Io ci provo ad innalzarmi...non è colpa mia! Questo accadeva almeno tre settimane fa.