Qualche giorno fa, era un lunedì mattina, me ne stavo a bighellonare in giro. Mentre andavo a zonzo con aria svagata mi sono ritrovato, quasi senza volerlo, a piazza della Repubblica e ho iniziato sbadatamente guardare i libri delle bancarelle che si trovano davanti all'ingresso della metropolitana.
Lo sguardo viene catturato da una copertina scritta in cirillico sulla quale è stampata una fotografia in bianco e nero di un fiume.
Cirillico?? Sarà un cimelio russo? Lo spero e presolo in mano inizio a sfogliarlo con attenzione.
E' indubbiamente un libro di fotografie, dunque lo voglio e immantinente per la modica cifra di cinque euro diviene in mio possesso.
Un piccolo libricino allegato è in lingua inglese e traduce le didascalie di tutte foto, inoltre spiega che il tema del libro è il percorso del Volga; le fotografie sono state scattate nelle località, famose e meno famose, che ne costeggiano il fluire.
Sono scatti semplici e la qualità è molto bassa, inoltre i soggetti sono spesso ripetuti: una donna, un bambino, edifici storici e case popolari, statue di Lenin e di patrioti della rivoluzione. Fotografie sgranate, elementari, evidentemente prese con intenti di propaganda; eppure per me, che vorrei tremendamente visitare quei luoghi, cariche di un fascino irresistibile.
Vedo la foto di un bambino, il libro è del 1972, dunque ora avrà la mia età e scioccamente mi commuovo pensando che è un mio coetaneo ed è vissuto proprio lì. Cosa starà facendo adesso, quale lavoro, sarà felice o triste dopo aver visto implodere la sua patria? Sarà una persona buona o un pericoloso criminale?
La memoria, anche quella di posti lontani per me è significativa, e ovviamente più passano gli anni e maggiore è il suo peso per me. No. Non "peso": il ricordo non dovrebbe mai essere un peso ma piuttosto un aiuto e un insegnamento; ma sto divagando.
Un evento imprevisto, un acquisto inatteso, ecco cosa mi basta per cambiare d'animo e guardare più serenamente al futuro...