mercoledì 15 maggio 2013

Everybody lies

Credo proprio che stasera inzierò a riguardare da capo le otto stagioni del Dr.House. In teutonico ordine cronologico, senza perdere una puntata e facendo bene caso a tutti gli "housism". Credo che gli dedicherò l'agendina nuova, l'avevo comprata per fare altro ma è lì che langue. Ma da dove viene fuori questa esilarante decisione? Beh a parte il fatto che erano mesi che avevo intenzione di farlo, visto anche che il progetto "Woody" è bellamente andato a ramengo a causa di imprevisti tecnico-affettivi direi che soprattutto dipende da: il tempo di merda di oggi che mi risulta antipatico e mi fa sembrare insormontabili svariati problemi. l'INPS che pretende che io abbia un PIN ed entri nel suo sito per scoprire quanti soldi gli devo e sicuramente mi impiccerò e non riuscirò e portare a termine il compito. Fallirò come al solito. le cinque province del Lazio. Se alle medie fossi stato più attento oggi sarei un uomo migliore. la raffinata certezza di sbagliare quasi sempre e in modi nuovi ed inaspettati. Questo alla vigilia di grosse decisioni mi mette una certa ansia. Allora House mi mette allegria, nella sua finzione mi permette di credere, fosse anche solo per la breve durata di un episodio, che si può essere "malati" e farla franca. Non si può? Il finale dell'ottava serie lo dimostra. Compro oro. Vendo merda. Buonanotte.

mercoledì 1 maggio 2013

Nell'altro mondo.

Potrei parlare di "Francone", una fraschetteria trapiantata a Roma, nel quartiere della Garbatella dove ho mangiato una quantità di cibo veramente vergognosa. Un luogo di delizie sopraffine e di umanità verace. La Garbatella vecchia è un piccolo angolo di antica dignità circondata dalla follia dei nostri tempi. Oggi ero lì, nel solito centro sociale a mangiare con qualche amica/o e a fare quattro passi. Guardavo le case basse e i giardino interni e meditavo. Meditavo sul mio essere, in questi situazioni ne divento immediatamente consapevole, agli estremi della curva della normalità- Mi piace fare fotografie, sono un vero "fotografo della domenica" ma prediligo le periferie degradate, i palazzoni grigi, le file di balconi uguali, incorniciati dal cemento e dal cielo grigio. Il cielo è sempre grigio in quei luoghi. Eppure... Immagino sempre a come potrebbero essere se da tutti quei balconi pendessero rampicanti e fiori profumati. Immagino file di panni dei colori dell'arcobaleno stesi ada sciugare alla luce forte del sole estivo. Quando li vedo muoversi al respiro del vento solla terrazza del palazzo di fronte al mio mi sembrano belli. Non lo sarebbero forse anche da altre parti? Immagino una periferia non più rosa dall'"odio" e dal timore. Immagino un gesto gentile, un saluto da parte di chi incontro sul cammino, mentre mi affatico, buffo e impacciato, con le viti del cavalletto. Poi prendo la metro B e c'è gente che si insulta per futili motivi...