lunedì 9 settembre 2013

Quante righe?


Ieri mi trovavo a camminare lungo il porto vecchio di Marsiglia. C'era un'aria di festa, o forse solo io la ascoltavo mentre cercavo di imprimermi nella memoria il volto di una città che evoca loschi traffici e turpi abitudini.
Una città che si sta rinnovando, la "Villa Mediterranée" sembra testimoniarlo.

Un bicchiere di rosato seduto su di una vecchia sedia sbilenca in un baretto della città vecchia, di fronte un cortile e dei bambini intenti a giocare con niente; una scena antica e a modo suo rassicurante.

Un ultimo sguardo al porto e poi via. La città eterna mi aggredisce come sempre, teneramente potrei dire. Lo fa tutte le volte, senza discernimento alcuno.

Svuoto la valigia e guardo il catalogo della mostra di Arles: è enorme e vorrei leggerlo tutto.

Un tempo annotavo, una volta terminati, tutti i libri che leggevo, ormai sono alcuni anni che non lo faccio più. Nell'agendina nera (dove sarà?) scrivevo il titolo, l'autore e un breve commento. A che serviva? A nulla credo ma era piacevole per me sapere e far tornare alla memoria quello che avevo letto.
Provavo però anche un senso netto e preciso di inadeguatezza. Avevo letto sempre troppo poco.
Quanto bisognerebbe leggere in un anno per essere degni?
Quante pagine?
Quante righe?

giovedì 5 settembre 2013

Gli zozzoni di una volta!

Giorni 5, 6 e 7: Di Perpignan e Arles prlerò più avanti quando le emozioni si saranno sedimentate. Di foto ne ho viste tante, forse troppe, ma il tempo è tiranno e avrei voluto avere un mese a disposizione.
Nel mentre un suggerimento come ai vecchi tempi. All'incrocio tra rue Wilson e boulevard Clemeceau ad Arles c'è uno zozzone che fa pane e patate ovvero una baguette ripiena di patatine fritte, per giunta di livello, con maionese o ketchup, non ve lo perdete apre solo la sera.

Oggi abbiamo passato la giornata al mare, precisamente a Santa Maria a Mare che si trova proprio al centro della Camargue e ospita, per giuna, stormi di fenicotteri rosa. Abbiamo visto anche quelli ma più che altro abbiamo poltrito sulla spiaggia e ci siamo immersi in acqua più e più volte.

Per la cronaca Santa Maria a Mare è un tipico pasino marinaretto frequentato da orde di attempati turisti tedeschi e italiani, dei quali molti alloggiano in ridenti alberghetti ma molti altri arrivano in camper, centinaia di camper, che affollano la spiaggia. La spiaggia è "libera" ovunque e appena usciti dal paese si allunga per trenta kilometri e più.
Da un lato il mare, dall'altro la palude con i fenicotteri...al centro loro, i turisti, con i loro camper superatrezzati...

Si, devo riflettere...

lunedì 2 settembre 2013

...alcuni desideri sono ineludibili...

Giorno 3: Scorre tranquilla la mattinata, poeticamente rallegrata dalle insolite architetture di Gaudì che aveva costruito ed arredato il palazzo di un potente capitalista dell'epoca, uno che trafficava in vestiti, ricco sfondato e con manie di grandezza.
Il pomeriggio al contrario ci vede vagare per la città preda dei desideri, spesso in contrasto ma ineludibili, di una nostra amica. Pure non tutto il male viene per nuocere e così mi alimento con un panino vegano spettacolare, si lo era credetemi, acquistato in un locale per estremisti-del-cavolo e conosco, sempre in tema, un fotografo profesionista di verdure. Un tipo smilzo ed allegro.
Diventeremo amici, lo sento!

Giorno 4: Ultimi giri casuali per Barcellona, con l'immutabile tappa, per me, al padiglione di cui al post precedente e via in treno alla volta di Perpignan.
Una volta arrivati e conquistata la nostra camera d'albergo una breve cena da QUICK (che vergogna!) e poi due passi per digerire.
Per terminare ci fermiamo a bere una birretta e, dopo poco, veniamo letteralmente circondati gente con il badge della mostra e macchine fotografiche mostruose. Immagino fotografi e curatori e chissàchi intenti a spassarsela in barba ai drammi del mondo.

Ora si va a dormire...