mercoledì 5 novembre 2014

LuccaComics 2014

"...dai facciamo un post su Lucca..."

Inizia così ma dopo proseguire non è facile. Come posso parlare di Luccacomics 2014? Da dove iniziare?
Innazitutto devo dire che a Luccacomics ci vado dall'89' o dal 90' in maniera praticamente ininterrotta e siccome ho fatto diventare la passione per il fumetto un lavoro ("un tristo bottegaio egli è"-Yoda) è propriamente parte di me.

Quest'anno ci sono stato per tutti e quattro i giorni, evento che si era verificato solo un'altra volta moltissimi anni fa, non solo per divertirmi e questa invece è una novità.
Si parte giovedì, io e Alabama, che ha già mille impegni, cene, incontri, situazioni, beh insomma poi leggerete il suo post. La colonna sonora per il viaggio c'è l'entusiasmo pure. Giovedì  e venerdì saranno i giorni migliori, giro per la fiera, conosco gente, faccio cose. Raccatto contatti e merce.
E mi commuovo (ma non lo do a vedere) perchè finalmente possiedo l'ultimo fumetto di Baru e Vautrin "La Canicola", di cui avevo visto le tavole originali al museo del fumetto di Bruxelles con Emme.
Poco distante mi approprio di un libro di fotografia "Dark Lens" che narra una visione di "Star Wars" un poco diversa dal solito. Erano anni che lo desideravo.
Si vive di acquisti a Luccacomics? Anche, ma mai fini a se stessi. C'è sempre un intento, una motivazione, un desiderio che ti spinge che non è mai solo il possesso. Nel mio caso è provare a vedere come cambierò dopo aver letto quelle storie.
C'è la "Self Area" dove i giovinastri underground, categoria da me ormai mal sopportata, propongono le loro idee sul disagio e sulle speranze e mi devo ricredere. Nel mezzo di gadget indovinati, trash potentissimo ed elucubrazioni di morte c'è del buono, c'è sempre stato. Ovviamente mentre scrivo mi vien da ridere, era da li che partivamo in gioventù e guarda dove siamo arrivati! Ma lasciam perdere. Deve ancora venire il giorno in cui getterò la spugna. UNDERGROUND FOREVER! E infatti mi approprio, ma non per me,   dell'autografo e del disegnino di G.Shelton autore dei "Freak Brothers". Venerdì riesco a vedere le mostre, non proprio tutte ma erano troppe. E dov'è che di nuovo mi commuovo? Con i disegnini di Guido Scarabottolo, di cui non sapevo nulla e che sono proprio felice di aver conosciuto.
Sabato imperversa e nel frattempo è arrivata Micky che è alla sua prima fiera e ne subisce in pieno le conseguenze. La convinco facilmente a comprare tutto quello che vede. Ci sono una quantità immane di genti e praticamente non si cammina. Ho lo zaino pieno di bigliettini, contatti con case editrici, organizzatrici di festival e quant'altro, il mio nuovo socio è al lavoro da un'altra parte e ogni tanto ci incontriamo per fare il punto della situazione.
Così questa Lucca dei record passa tra divertimento e lavoro, una curiosa sensazione, nuova per me. E arriva la domenica, l'ultimo giorno, che passo fotografando la periferia e i suoi palazzi, nuove passioni sono cresciute in questi venticinque anni e va bene così...
Si torna a casa, una fiera che sicuramente ricorderò.

Già ma...e il cibo??

Quella è Alabama che si abboffa...
QUI!