giovedì 31 luglio 2014

pensieri sciocchi

Apro lo schermo grande del portatile di casa. Sono tornato.
Un pensiero si affaccia prepotentemente da giorni e allora lo scrivo, bernchè di scarsa importanza.

Sono tornato in questi anni ultimi tre anni a visitare città, musei e luoghi in generale che avevo scoperto in gioventù, ormai più di vent'anni fa, nei miei primni viaggi oltre cortina.

Mi sono stupito nel ritrovarmi davanti agli stessi dipinti, agli stessi scorci e in alcuni casi alle stesse atmosfere.

E sempre, attraversando Berlino, Parigi o, quest'anno Amsterdam, ho pensato "...ho visto l'Europa prima dei lucchetti...".

Tiè, l'ho scritto. Non so perchè ma continua a girarmi in testa...


martedì 29 luglio 2014

...commozione...

La capitale che ospita il tanto vituperato Parlamento Europeo ha come piatto tipico "cozze e patatine fritte"!
Questo dovrebbe farci riflettere.
Ha però anche un invidiabile museo dedicato alla nona arte, il fumetto, che ospita sia retrospettive che mostre dedicate alle novità, oltre ad una sezione permanente ed è sito in un edificio straordinario immaginato dal genio dell'Art Nouveau Victor Horta.

Già mi ero commosso e guardare le tavole dei disegnatori dell'ex Yugoslavia, patria dell'underground europeo che quasi giungo alle lacrime all'interno dello shop del museo, che da solo fa impallidire qualsiasi negozio di fumetti nostrano, quando vedo, e in preda ad un irrefrenabile impulso acquisto, una guida turistica alle città immaginarie di F. Schuiten.

Mi commuovo anche in un pub, poco dopo, quando ci servono mezzo litro di birra (la Maes mica pizza e fichi) a soli 4€...


domenica 27 luglio 2014

...nonna Cafè e hard-fetish...

Brevemente il resoconto del sesto giorno inizia con la visita alla mostra sui supereroi di cui parlavo ieri, che si svolge alla "Citè de la mode" al 38 di Quai d'Austerliz. Segnatevelo perchè è un luogo che merita, se non altro per l'enorme tubo verde che si affaccia sulla Senna.
Meravigliosi, buonissimi (e costosi) hamburger vegetali nel fast-food al pianterreno.

Poi alla FCB dove incontro e chiacchero con un giovane, felice possessore di una Leica IIIf originale. Li complimenti.

E poi in treno ad Amsertdam dove scopriamo di alloggiare nella stanza più piccola che abbia mai vista ma con un minifrigo (vuoto) all'interno e un piatto doccia immenso!
Il gestore è ovviamente un vecchio non completamente padrone della situazione...

Il settimo giorno si riposò. Dio. Noi no e continuiamo a camminare indefessamente per altre 12 ore.

Props della giornata:
    -le patatine fritte olandesi

    -le pistole dei pirati al Rijskmuseum

    .il ritratto del figlio ciccionissimo di un ricco olandese del 700' che mi ha fatto sbellicare dalle risate.

Ovviamente non me lo ricordavo ma per visitare quel museo serve praticamente un giorno e no avevamo solo quattro ore.

Compro dei sigarini olandesi in una tabaccheria di ultralusso e immediatamente mi viene un raffreddore potente.
ora tachipirina 500 e a ninna.

Però adesso possiedo ua nuova camicia hawaiana...

Salutiamo l'anziano proprietario e i suoi famigli truffaldini e ci dirigiamo a Bruxelles, dove arriviamo in serata e per giungere all'hotel dobbiamo attraversare una zona quantomeno equivoca.
Però è un albergo vero e proprio con tanto di...bidè! Applausi!

Di fronte il baretto di nonna Cafè (cè bon, cè fait a là maison) accanto ad uno di attrezzature per l'hard fetish. Che è meglio di no.
Poco più in la un evento gay anima la stradina che porta alla piazza principale del paese dove stazionano felici giovani e meno giovani, più o meno tutti accampati sul selciato...

Per oggi può bastare e torniamo a dormire...

sabato 26 luglio 2014

Help!

...siamo rinchiusi nella stanza piu' piccola del mondo con una temperatura da serra tropicale, circondati da filippini gentilissimi che dicono solo Si' Si' e non capiscono un accidente.
La connessione nella camera e' assente e sto scrivendo dalal hall con una tastiera con tutti i tasti spostati!

Forse ce la faremo...

giovedì 24 luglio 2014

Memento Mori

Giorno cinque a spasso per Parigi.
E' comunque il giorno del pic-nic sulla Senna, appuntamento immancabile per noi ogni volta che ci ritroviamo in questa città e a quanto pare anhe per tutti i parigini, che ne affollano gli argini.
L'importante è sempre avere con se la giusta dose di formaggini puzzolenti, patè di animali vari e vino!

Dopo la scelta è tra una mostra su "Star Wars", una sui super-eroi della Marvel e una, al museo d'Orsay, intitolata "La morte all'opera".
Eh già, chissà quale avrò scelto?!

E tra i vari Renoir e van Gogh, Monet e Degas che riempiono le sale il quadro che da sempre mi diverte di più è "I Romani della decadenza " di T. Couture che mostra due individui dall'aria accigliata e dalla posa plastica che guardano una fantastica orgia romana in piena regola palesemente arrabbiati per non essere stati invitati.
E gliela stanno a tirare pure!

O tempora O mores...

mercoledì 23 luglio 2014

Nobiltà!

Il quarto giorno ci spostiamo a Parigi dove scopro altre foto di Norilsk, la sperduta città mineraria siberiana che è anche il luogo abitato più a nord della terra.
Due donne hanno documentato la vita in questa città, Elena Chernyshova e Francoise Huguier. Questo mi incuriosisce ma è tardi e andiamo a cena dal sempre memorabile Chez Marianne.

Questa volta:
    falafel
    feta
    kefta
    zaziki
    caviar aubergine aux sesame
    aubergine (fritte)
    taboulè
    hoummus
+la pita e una Guinness fresca!

Personaggi bizzarri incontrati:
    alla stazione di Arles una pazza, che io erroneamente interpreto come una barbona, mi domanda se ci sono (nel distributore) bibite da un euro. Me la ritrovo sul pullman insieme ad un buffo famiglio vestito di verde e con dei ridicoli calzoncini corti che la fotografa con il suo smartphone ripetutamente ed ovviamente trasporta a fatica i numerosissimi bagagli della "contessa". Naturalmente acompagnata da un botolo bicolore.
Anche loro sono diretti a Parigi, peccato averli persi di vista...

martedì 22 luglio 2014

Il Ritratto

 Oggi abbiamo visitato tre gallerie di ritratti, tre (grandi) fotografi che hanno, e ancora lo fanno, dedicato il loro tempo a fermare il volto.
Volti di morti o di gente che presto lo sarà.
E' questo il potere della fotografia, mi chiedo, mentre attraverso le sale di un'abbazia del 300'?
Là dove ora sono appesi gli occhi spenti che mi osservano un tempo camminavano dei monaci.

Ma tralasciamo i miei pensieri, che già volgono verso altre mete e rimaniamo all'essenziale e parliamo della "panza".
Per voi lettori un umile consiglio...andate a cenare (o pranzare anche) al Fad'olì e prendetevi un panino o un insalata, di quelle con il tomino di capra sopra. Vino della casa (ma biologico per quel che vuol dire) e prezzi accettabili.

Poi magari ve ne andate a smaltire i fumi dell'alcool passeggiando lungo il fiume con il vento forte che ripulisce i pensieri.

Ma attenti a non distrarvi troppo...

lunedì 21 luglio 2014

...giorno due...

2° giorno: Una scorpacciata di fotografie, forse meno ricca dell'anno scorso ma ugualmente interessante.

Viene per giunta esaurito un mio desiderio e tra le varie esposizioni ve ne è una dedicta ad August Sander con praticamente tutte fotografie per me inedite.
E di nuovo provo quella bizzarra sensazione di ilarità di fronte ad alcuni suoi scatto che sento come profondamente inappropriata vista la sua storia personale, quella del suo libro ed in ultima analisi anche, ma dovrebbe essere la prima, quella dei suoi sogeetti.
Pure sfido chiunque ad osservare la foto dal titolo "Rivoluzionari" ed a trattenersi dal ridere di gusto.
Giovanili passioni e speranze infrante, forse anche una buona parte di storia del 900' sono condensate in quei volti eppure a me vien sempre un gran sorriso.

Comunque, facezie a parte, qui ad Arles se ne vedono delle belle compresa la storia fotografica di un geranio olandese, artistici copertoni nel bel mezzo del sahara e un prato radioattivo nei pressi del mare d'Aral.

Una robusta colazione ci è sicuramente d'aiuto ma verso le tre del pomeriggio la fatica inizia a farsi sentire e proseguiamo grazie alla nostra determinazione, da un edificio ad un altro fino al pomeriggio inoltrato. Alle 19.00 invero cessa ogni attività ma ormai siamo al sicuro nella camera dell'Overlook.

Appese al muro delle scale vecchie stampe di pellicole degli anni '30 completano l'arredamento e riportano in vita i fantasmi di un tempo che fu...

domenica 20 luglio 2014

Overlook Hotel

Primo giorno. Siamo arrivati ad Arles in serata e mi è subito evidente che alloggiamo all'"Overlook Hotel".
Stanotte si apriranno le porte dell'armadio vintage che alligna di fronte al letto e si paleseranno due gemelline vestite come "Alice nel paese delle meraviglie".

L'albergo è un curioso miscuglio di fatiscenza e ristrutturazione, come se non volesse arrendersi al passare del tempo e delle epoche.
La statua in bronzo di un arciere adorna l'ingresso e vecchi mobili, direi materiale da mercatino dell'usato, riempiono i corridoi.
Un tavolino tondo con uno specchio al centro, una sedia imbottita con un bracciolo rotto, un armadio di risulta chiuso con un pezzo di nastro adesivo.

Eppure l'insieme, non è malsano, anzi direi gradevole, si ha come l'impressione di trovarsi in un angolo d'800'.
Ora vado...ho sonno...salrò le scale scricchiolanti fino al piano superiore e aprirò la porta dl corridoio...

mercoledì 16 luglio 2014

...il grande repulisti...

Basta un click.

Era venuto il momento, bisognava eliminare chi non posta più da tempi infiniti.
Quante volte ho rischiato di finirci anch'io in quella lista.

Però lo faccio.

Una mattinata piena di sole ma uggiosa.

Ascolto questo.



...forse non aiuta...

In fondo all'elenco c'era la SweetHome. C'era.

Non è scomparsa, ora è la SickHome.

...però mi si ferma il dito per un attimo...

Come si fa ad eliminarla? Come si fa a far scomparire nell'etere digitale anni di post, anzi anni di parole condivise?¹

Anni fa mi era venuta la bizzarra idea di stampare tutti i post che avevo scritto e conservarli, per fortuna ho desistito.

"...e bisogna guardare avanti, e indietro non si torna, e si chiude una porta e si apre un portone..."

Rivendico il diritto alla nostalogia.

Mi scappa un sorriso...rivendico il diritto al disagio.

Click, fatto.


¹ Non si può.

domenica 6 luglio 2014

..."per le mani"...

...allora perchè scattare in analogico? Con un'obsoleta pellicola?
Ma io personalmente o come riflessione critica?

Partiamo da me medesimo, il soggetto che credo di conoscere meglio.
Innanzitutto, come sempre, le mie azioni sono spesso guidate da un intento ludico, insomma mi piace.
Più prosaicamente inoltre quando comprai la mia prima (la seconda a dire il vero) reflex, ormai già in piena era digitale, avevo a disposizione non molti denari e per un prezzo più che dignitoso rimediai una Nikon f801s con un 35-70 (pure lui Nikon). Direi accettabile.

Io non ho preclusioni nei confronti del digitale, lo considero sicuramente una miglioria, più pratico ed efficiente. Oggi viviamo in un mondo compiutamente elettronico, quantomeno registro questa situazione, e la fotografia digitale è sicuramente la più appropriata a veicolare e scambiare informazioni.
Non mi appassiona nemmeno il dibattito, molto di moda in questi tempi di "vintage", riguardo all'artisticità degli scatti analogici dovuta agli effetti imprevedibili della pellicola, spesso scaduta, e di vecchi obbietivi magari un poco scassati.
Certo sono sicuro che ci siano delle differenze, anche marcate, nella stmpa, nei toni, nei chiaroscuri, che un algoritmo, per quanto sofisticato, non può riprodurre ma mi sembra ben poca cosa rispetto al "progetto" che è poi, analogica o digitale, il fine ultimo della fotografia.
Vabbè "fine ultimo", forse ho un pò esagerato, insomma magari uno fa pure le foto in vacanza e poi e le riguarda a casa. Comunque anche lì c'è un progetto.

La fotografia analogica mi convince e mi affascina perchè, è lapalissiano, c'è la pellicola.
Un "oggetto" vero, non un insieme di 0 e 1 ficcati da chissà quale parte. Non scompare se si brucia l'hard disk del mio computer, magari finisce in un cassetto o in un baule. Va all'asta o resta sepolta in un magazzino al polo nord ma è lì in attesa.
Forse un giorno ci sarà una simile para-archeologia digitale e scopriremo misteriosi insiemi di dati, persi in qualche anfratto della rete.

Oggi no. Oggi, se vuoi avere qualcosa "per le mani", devi ancora maneggiare una pellicola...
Ovviamente la foto sopra l'ho scattata con il mio obsoleto cellulare...