venerdì 17 ottobre 2014

luoghi-assurdi

Manca poco al mio rientro nei ranghi dei lavoratori. Lo spero e lo detesto insieme. Dunque cerco di sfruttare questo tempo che mi rimane girando alla ricerca. Di cosa? Di luoghi da fotografare, ben sapendo che a breve i momenti da dedicare a questa passione saranno ben poca cosa.
Allora oggi ho inforcato la mia bicicletta e mi sono lanciato su una delle strade romane a intenso scorrimento che si dipartono dalle vicinanze di casa e che, a mio giudizio, poteva ospitare delle posibilità interessanti.
Ho così scoperto l'ennesimo luogo assurdo di questa ridondante capitale. Come se non ce ne fossero abbastanza.
Ma intendiamoci, i luoghi assurdi lungi dall'essere non-luoghi, hanno una loro specificità e un loro, per quanto ormai dimenticato, utilizzo.
Sono stato edificati, il più delle volte, si per ingraziarsi gli elettori o per foraggiare una qualche ditta di amici o parenti ma non senza intendimento.
In questo caso lungo il viale c'è la guida per i non-vedenti, una rampa per i disabili, panchine e praticelli. Poco distante da me un furgoncino dell'AMA puliva la strada, ne sarebbero serviti dieci ma almeno uno c'era.
Si avverte però, prepotente e palpapile, l'atmosfera di decadimento; i cassonetti rigurgitano e, segno ancor più incontrovertibile, le erbacce prosperano senza controllo. Il processo di trasformazione in rovina è in divenire, proprio sotto i nostri occhi.
Due anziani siedono stanchi, un gruppo di giovinastri porta a spasso un cane e bivacca su di un muretto e un bizzarro tipo vestito d'arancione fa jogging su e giù per il viale.
Una sfilata di balconi si affaccia sui prati poco distanti. Eppure c'è silenzio, una qualità da me sempre apprezzata.
Si, potrei vivere lì e ne sarei un assiduo frequentatore...


domenica 5 ottobre 2014

La Musica...per me

Io non so nulla di Musica. Non ne conosco la storia, nè gli Autori se non i più famosi. I brani più importanti, quelli che hanno segnato il passaggio da un'epoca ad un'altra, da un modo di suonare ed interpretare le note ad un sistema nuovo pure, molto spesso, mi sono sconosciuti.
In questo trovo grande il potere della rete. Posso esplorare terreni nuovi e scoprire, per me sarà sempre una scoperta, qualcosa di bello e mai sentito. Posso altresì, a volte, far risuonare melodie da lungo tempo dimenticate.
Tutto questo si lega al ricordo, alle mattine di molti anni fa, ai vecchi grammofoni ed ai vecchi 33 giri che avevamo in casa. Credo li avesse acquistati mio nonno  materno Folco; non gli sarò mai abbastanza grato.
Oppure il mio maestro delle elementari, figura ormai avvolta nella leggenda, che ci faceva ascoltare le sinfonie di Beethoven e giocare a scacchi.
Ricordo il valzer di Strauss e un astronave che gira nello spazio, i volti un poco annoiati di mia madre e di mia nonna, per me invece un'emozione indimenticabile e l'ingresso nel vero cinematografo.
Mi piace pensare che un giorno ancora sarà così...