martedì 30 giugno 2015

...sfuocati...


La ragazza biondina, carina ma non troppo, se ne sta appoggiata sul lato della porta, si sposta solo quando l'autobus si ferma e nemmeno troppo convintamente; più che altro è la porta che svivolando sui cardini sposta lei. Il movimento deve essere ridotto al minimo, bisogna conservare le forze anche se non se ne sa il perchè. Comunque un sentimento di trepida attesa ci accomuna tutti ne sono sicuro. 
Il tipo seduto dietro di lei dorme a bocca aperta con in mano un tablet. Lo avrei capito di più se avesse avuto un orsetto di peluches ma evidentemente ha proprio bisogno di rimanere connesso. La rete è tutto e noi siamo sempre in contatto, una perversa realizzazione dei desideri hippies degli anni 70'. Senza nemmeno bisogno di farmaci.
L'altro uomo occupa beatamente il centro del bus, il suo universo ora, poichè immagino non sia capace di concentrarsi su null'altro che non sia il "qui e adesso". Vomita parole senza senso dentro lo smartphone, qualcuno gli deve dei soldi.
Allora non resisto e scatto e la fotografia che viene così come è la scena a cui sto assistendo: sfuocata. I meravigliosi trasporti urbani della sfuggente capitale dovrebbero essere il vero motore del turismo...

giovedì 25 giugno 2015

...la "reunion"...

Cosa è più difficoltoso fare in una riunione condominiale?
...in ordine crescente di complicazione

 - parlare. Le riunioni condominiali sono come un talk show ma senza nessuno che abbassa l'audio dei microfoni, quindi la strategia di urlare funziona e bene. Se pensaste di poter esprimere un pensiero ragionevole ed in virtù della sua razionalità di ottenere la meritata attenzione, sappiate che vi dovrete confrontare con decibel impazziti di qualche folle privo di neurotrasmettitori.
[Nota: se vengono a mancare i neurotrasmettitori le sinapsi non fanno più contatto e il cervello diviene inutile]

 - ragionare. Non contano la scienza, la ragione e baggianate del genere; il secolo dei lumi è lontano. Siamo in piena epoca revisionista e creazionista! 
"...muriamo l'appartamento del portiere e dimentichiamocene..."
"ma perchè? non mi sembra una buona idea."
"AAAAAAH! Non nasconderti dietro un dito lo vuoi affitareee! MAI!"
"Doh?!"

 - ascoltare. L'esercizio supremo però, quello che necessita delle caratteristiche di un monaco zen super sayan di 4° livello, è di riuscire a capire se nelle urla del condominio più riottoso ed imbecille, quello a cui vorresti dare contro a prescindere, c'è del vero. Perchè sarebbe veramente una disfatta dover poi ammettere che anche lui, per una volta e probabilmente a caso, ha detto il vero.

In compenso però c'è del bello nell'esercizio di manipolare le menti...


martedì 23 giugno 2015

...l'intorno...

Il raggio della nostra vita, quella circonferenza che si estende intorno al nostro centro di gravità. Uno spostamento del capo per cogliere le (in)finite possibilità che ci vengono continuamente sottratte, ridate, negate, proposte nel clima afoso e tropicale di una città in perenne disfacimento.
Allora continui a girarti per misurare lo spazio, per decifrare i segnali e da ultimo per aggrapparti alle sporgenze rarefatte che ti sembra di intravedere. Il caldo, o il freddo poiché le differenze sono solo una visione, fa apparire miraggi di benessere.
Un cibo migliore, ma è già scattato il cronometro. Il ticchettio incessante per rammentarti che non è per tutti, non è per molti e fra breve non sarà più nemmeno per te.
Un cibo gustoso, come dovrebbe essere. Ma cosa dovrebbe essere? Comunque non c'è più nulla fuori le mura, una "città sostituita" che vive di immagini di repertorio.
E la meravigliosa commistione di tutti con tutti ma sempre per linee rette.

Sogno un'autosufficienza al 100° piano...

lunedì 22 giugno 2015

Il Gonfismo e il nuovo Tramezzo

Io sono convinto che il tempo che sto vivendo sia la fine di un'era. Un poco come il collasso dell'impero romano, quando ancora nessuno se ne preoccupava e si dilapidavano le ultime risorse in baccanali spettacolari. 
L'europa sta per implodere in un fantasmagorico finale a base di insulti, ripicche e accuse reciproche e poi a seguire guerre civili, pogrom condominiali di vario tipo e per finire un'apocalisse nucleare con epicentro a Bassano del Grappa.
Ma da dove viene questa mia sciagurata previsione, quali dati porto per suffragare una tesi tanto apocalittica quanto inevitabile?
La taglia dei tramezzini. E' tutto molto chiaro ed evidente. In gioventù il tramezzino era sinonimo di spuntino, micropasto, piccolo riempitivo dello stomaco in attesa del pranzo o della cena. Ora invece, in ogni bar della lasciva capitale, allignano in bella mostra su banconi di metallo lucente degli enormi contenitori dei più svariati alimenti. Uovo, con pancetta o salame, spinaci con formaggio, tutto con tutto ma soprattutto in quantità molto abbondanti racchiusi tra due triangoli di pane bianco e chimico. Ne mangi uno e sei a posto per tutto il giorno. Un surrogato del pranzo per colletti bianchi impegnatissimi e voraci? Oppure un laido tentativo del "sistema" di ottenebrarci la mente con quantità spropositate di alimenti fasulli ed ipercolesterolemici? Felici di esserci ingozzati e riempiti il ventre con appena 3€ ce ne andiamo satolli. Il nostro "potere d'acquisto" è salvo e la panza è piena.

Che poi in effetti ma checcenefrega? 

GONFI! L'importante è essere gonfi!


venerdì 19 giugno 2015

...un nuovo percorso...

Ho lavorato per molti anni nello stesso luogo e considero l'immobilismo, quantomeno quello geografico, una ricerca inesauribile, un'araba fenice da inseguire fino allo stremo delle forze. Eppure per caso o per amore sono ben sei gli spazi dove ho prestato servizio; sei singolarità incastrate tra le mura della rigonfia capitale, ed ogni volta sei diversi percorsi per raggiungerle.



Sottoterra, al chiaro del sole, muovendo pedali o solo consumando le suole ogni volta cambia il tragitto e con lui le coordinate del vivere. Dal centro dove conta l'apparenza ed è necessario ricoprire con una spessa vernice tutte le crepe del quotidiano trascinarsi ai potenti palazzi mussoliniani che inevitabilmente producono fascino e approvazione. Ho visitato quella che un tempo era periferia ed ora è solo un grumo rappreso di ricordi ormai superato dall'avanzare di palazzi sempre meno credibili.



Ora seguo la strada ferrata, l'antico mito del progresso che guarda ad ovest, anche se i vertici della rosa dei venti ormai sono privi di significato. Dunque un'altra parte di città, un altro insieme meraviglioso di enormi palazzi che sembrano sempre vuoti, pochi esseri li attraversano e neppure il sottopasso dell'autostrada è più abitato. Stazioni fantasma che si logorano lentamente, quasi puoi vedere i minuscoli microgrammi di cemento che si staccano incessantemente. Schiere di costruzioni che rivendicano una progettualità possente, almeno quanto il fallimento dell'esecuzione. Chi li abita sa, è cosciente, considera le possibilità infinite del luogo? Così ogni mattina resto affascinato dai fili dell'alta tensione, mi meraviglio della commistione tra il vuoto dei prati incolti e l'altrettanto vuoto di questi giganti. 



Quando calerà il silenzio sarò felice...

giovedì 18 giugno 2015

...il miraggio...

Questo è il mio orizzonte. Ma come è possibile? Si vedono solo dei palazzi sullo sfondo di un prato incolto. Ma è lì che si incrociano le possibilità di molti, forse le mie ma sicuramente quelle di una moltitudine di esseri umani, ed è lì che vorrei andare. Per vedere o guardare, per provare a dare un senso a quello che si fa. In effetti avrei avrei dovuto iniziare dal viaggio ma non ho, per ora, delle fotografie di quella splendida architettura anarchica che popola l'asfalto percorso dall'autobus n°542. Allora invece di raccontare le emozioni comincio con i desideri. 

Palazzine alte e ricche di cemento che immagino costruite abusivamente venti o trent'anni fa. Balconi che sporgono come cassetti, i segni del tempo sulla facciata e la scelta obbligata di vivere in costante emergenza. La flautulenta capitale inizia a riscaldarsi in questo periodo e bisogna gioirne, più caldo, più turisti e forse meno abitanti. Tutti alla ricerca di piaceri perduti. Si potrà sostituirli con con un surrogato o con un analgesico a scelta, l'importante è che la chimica evanescente del ricordo faccia il suo corso per almeno ventiquattro ore. Immagino di avere del tempo, tralasciamo le ideologie e le loro conseguenze, l'unica risorsa che viene a mancare per aggirarmi tra i pilastri di "béton brut" lasciandoci scivolare la mano sopra. Un miraggio, così potrei apparire.
O forse così vorrei apparire? Un pensiero inquietante...

Link utili: http://www.atac.roma.it/files/doc.asp?r=3460   a chi?!

mercoledì 17 giugno 2015

Il Futuro Radioso

Sono cinque mesi di assenza e sento il bisogno di riappropriarmi di questo spazio. Nel frattempo la nuova attività avanza verso un futuro radioso e dovrei parlarne.
Nel mentre un piccolo contributo visivo carico di speranza.


I cassonetti di fronte all'ingresso. Ma cosa ci sarà di positivo in tre cassonetti, di cui due per giunta bruciati? Beh, sono vuoti! L'AMA è intervenuta e speriamo che continui a farlo con solerzia! Oggi si può sperare, domani chi lo sa...