venerdì 14 giugno 2013

che bello giocare a vedere

Avete mai letto "Gli occhi del gatto"? E' un fumetto di Moebius e Jodorowski di tanto tempo fa. Jodorowski sostiene che l'incontro con Moebius sia stato voluto dalla magia. Ora io non credo alla "magia", agli spiriti, ai tarocchi e a tutto l'esoterismo in genere ma leggendolo e capendo le parole con cui viene spiegata la sua genesi mi è difficile non dare ragione al creatore della psicomagia. Due talenti assoluti che si incontrano per caso, ma il caso non può esistere, ci deve essere una ragione, un motivo, un percorso che li ha portati a realizzare una storia, breve ma dirompente, che ha cambiato in modo definitivo i collegamenti del mio cervello. Avevo quattordici anni, forse quindici e andavo ancora al ginnasio quando ho letto quelle 25 tavole. Non ci sono praticamente scritte ma le "leggi" ugualmente, devi farlo, l'occhio è attratto e guidato all'interno della pagina. C'è la visuale di una città, immagino una Parigi del futuro, dall'alto, il cielo è nuvoloso ed un unico raggio di sole ne illumina una parte. Quel disegno potrei guardarlo mille volte, in realtà l'ho fatto, e continuare a cercare nei meandri del tratto un qualcosa di più. Case, finestre, terrazzi e cupole e palazzi in lontananza. Se un giorno mi riuscisse di fare una fotografia a quel modo sarei felice. Una fotografia come un disegno; un ossimoro che farebbe inorridire disegnatori e fotografi, eppure la potenza di quella storia è tale che diviene realtà e tu sei lì insieme al gatto, all'aquila e al bambino cieco.

lunedì 10 giugno 2013

TESTA VUOTA

attenzione! Hate post! Astenersi perditempo. CATEGORIE CHE ODIO - LA TESTA VUOTA. Io sono stronzo. Ho molti difetti, che a me vanno benissimo o dei quali sono inconsapevole. Ma siccome sono stronzo parlerò di quelli degli altri. Un tipo di cliente che seriamente non sopporto è il "cervello vuoto". Una mente assente di solito tra i 15 e i 25 anni di età il cui grumo di neuroni che una volta albergava nella scatola cranica si è frantumato, ridooto in poltiglia e fuoriuscito dalle orecchie, insomma si è volatilizzato. Di solito arriva in chiusura o comunque in momenti inopportuni e pronuncia la seguente frase: "...mi consigli un manga...". Ci sono mille variazioni e mille corollari ma di scarsa importanza. Un manga, non un fumetto, un manga (un fumetto giapponese). Il resto del mondo? Boh?! Il tipo si dichiara ignaro di tutto ma ne ha letto uno e ne vuole uno simile, ovvero uguale. Si chiama "coazione a ripetere". Non è in grado di scegliere, di informarsi, di seguire un qualsivoglia criterio. Ha bisogno di un aiuto. Cazzo ma hai vent'anni, osa, scegli a caso, sfoglia, guarda, interessati, cerca di formarti un gusto critico da solo. Gli domando di darmi un'indicazione, almeno il genere ma spesso ottengo solo questa frase:"...non so, un bel fumetto...". Ovviamente a questo punto mi impegno seriamente nel magnificargli una cosa che non ho letto e di cui non so nulla. Credo fermamente nel sacro potere della casualità. Vedo che annaspa e prova a seguire il senso delle mie parole ma il surrogato di neuroni che forse ancora possiede non gli viene in aiuto. Quasi sempre riesco a convincerlo a comprare qualcosa, la pagnotta è assicurata per un giorno ancora. Avresti dovuto domandarlo ad un amico, non all'oste, se il vino è buono ma a prescindere da questa ovvia considerazione non ti sopporto perchè è tardi, ho lavorato a contatto con minus habens tutto il giorno e tu sei la prova vivente del mio fallimento. Beh non mio del tutto perchè la testa vuota è tua. Ora esci e vai felice a vederti un bel film con i botti, riempi quella spugna che hai al posto della testa con un altro pò di nulla, questo è il tuo tempo. Non sarò mai popolare. Il più amato dei miei difetti.

sabato 1 giugno 2013

All'inizio del '900 nel mondo albergavano circa un miliardo e settecento milioni di persone, quando sono nato io nel 1969 tre miliardi e seicento milioni e oggi, quando è passato poco più di un decennio di questo nuovo e fiammante secolo, sette miliardi. 7.000.000.000 Uomini e donne che vivono e consumano, abitano in città sempre più grandi ed estese che ormai inglobano più di metà della popolazione mondiale. Città tentacolari ed estranianti che con una mano offrono condizioni di vita in apparenza migliori, una casa, l'elettricità e l'acqua corrente, riparo e sicurezza ed a volte lavoro e con l'altra caricano i loro abitanti di stress potentissimi e costanti. Donne e uomini che si spostano: per lavoro, pochi, per turismo, parecchi, e per fame tutto il resto. Questo secolo appena iniziato sarà, tutti dovrebbero già saperlo, caratterizzato da enormi spostamenti di intere popolazioni. Persone che si metteranno in viaggio per cercare semplicemente di vivere meglio, attirate forse dal benessere degli stati vicini o spinte lontano da guerre fratricide. Questo è un fatto. Accadrà. Sta già accadendo. Noi siamo al centro del mediterraneo e faremmo bene a prepararci. Volete prendere il fucile per difendere vecchi e antiquati privilegi? E' una possibilità. Vogliamo provare invece a conviverci? Un'altra possibilità.