giovedì 30 gennaio 2014

Il "vintage" secondo me.

Mi affeziono agli oggetti?
Sicuramente no. Probabilmente si.
Il "nuovo che avanza" non mi ha mai convinto, neppure in gioventù e da sempre quella patina di vissuto che avvolge gli utensili che mi circondano li rende più amichevoli e attraenti.
Sono fortunato, questo è il tempo del "vintage" e sono circondato da oggetti usati ancora in buono stato. Basta fare un salto in qualche mercatino e mi ritrovo a spulciare tra vecchie tazzine, giocattoli, antiquate macchine fotografiche, libri e fumetti, tutti sgualciti e usurati ma ancora funzionanti.
Un sistema assai semplice per rimanere in contatto con il passato, con i ricordi belli e brutti, con gli insegnamenti e le parole di chi magari non c'è più.
Senza inutile nostalgia e neppure per magnificare i meravigliosi "tempi andati" ma solo per evitare di rimuovere le esperienze che mi hanno portato fino a qui.

Dunque ecco due fotografie di una padella che mi ha acompagnato in tanti momenti felici.

La prima è stata scattata parecchi anni fa, direi nel 2002 o giù di lì quando vivevo ancora a casa della buonanima di mia madre, si intravede il disegno delle piastrelle verdi della cucina.
Fagioli e salsicce! Un piatto sano e nutriente.

Nella seconda ho documentato il suo ultimo piatto, sempre fagioli e salsicce, che ho cucinato con estrema gioia qualche giorno fa.
Era ormai incrostata e irrimediabilmente rovinata ma la immagino felice mentre portava a compimento la cottura degli ingredienti e il sugo scoppiettava e ribolliva allegro!

Il grasso delle salsicce si scioglieva con delicatezza andando ad insaporire il tutto e la padella al termine si addormentava felice.
Dodici e forse più anni di onorato servizio, ecco quella che io chiamo una "grande carriera"!

martedì 7 gennaio 2014

Perchè si!/2

Vivian Meier è stata una grande fotografa americana; a sua e nostra insaputa. Il suo lavoro, i suoi scatti, ci era completamente sconosciuto fino a quando casualmente i negativi delle sue fotografie sono stati acquistati ad un'asta nel 2007.
Una volta sviluppati e stampati ecco che si è svelata la meraviglia.

E' notizia di qualche tempo fa il rinvenimento in un vecchio magazzino in antartide di alcuni negativi, anche in questo caso ancora da sviluppare, di alcune foto della spedizione di Sir E. Shackleton del 1917.

E che dire della famosa "valigia messicana" di R. Capa!

Ecco perchè mi piace scattare in analogico, perchè esiste, perchè c'è, e mi piace toccarlo e guardarlo, il negativo.
Non ho nulla contro il digitale che ormai si può dire tecnicamente superiore, tecnicamente e in termini di resa dell'immagine ma delle foto che scatto voglio che resti non solo una "traccia" ma la foto stessa nella sua interezza.
Nel fondo di un cassetto, dentro un armadio, magari dimenticate e polverose ma le mie foto ci sono e non basterà uno sbalzo di corrente o unqualche incidente tecnico a cancellarne la "memoria".