mercoledì 26 dicembre 2012

"Cose Belle"

Un brivido ti corre lungo la schiena, tiri il fiato e il Natale è passato. Dopo ci aspetta il terrifico capodanno e la maligna Befana e alla fine potrò espirare. Un'annata non facile alle prese con un lavoro avaro di soddisfazioni, con sciocche incomprensioni e atmosfera tesa. Un anno passato a combattere con delle spese e dei balzelli nuovi e, me lo concederete, imprevisti nella loro quantità, che hanno lasciato il segno nei conti (correnti) di ognuno. Rifiuto però (a priori) il pessimismo perverso e l'immobilismo coatto e mentre un raggio di sole si frange sulla tenda virtuale e si spande nella sala rilancio la rubrica "cose belle".
Ora esco e me ne vado a passeggiare, forse mediterò sul libro appena terminato, del quale spero un giorno di scrivere. Come al solito invito tutti a tirare fuori le mutande di ferro e la mazza chiodata che sta per arrivare il 2013. Buon Anno (in anticipo) a tutti!

domenica 16 dicembre 2012

...mi avanzo...

Uno degli eventi che sopporto con stoica rassegnazione è il blocco della linea B della metropolitana di Roma. Accade con frequenza e porta se va bene a noiosissimi rallentamenti, altre volte invece tutto si ferma e riparte il giorno dopo. Giustappunto qualche giorno fa ricevo una telefonata da parte di una mia amica che mi era venuta a trovare e da poco si era messa sulla via di casa che con la voce rassegnata al peggio mi informa dell'inevitabile. Vabbè, quando viene il momento mi armo di sovrumana pazienza e vado a vedere se il problema è risolto. No. Allora mi dirigo tosto verso una fermata di torpedoni che, l'un per l'altro, mi potrebbero riportare verso la dimora avita. Ed ecco la prima sorpresa, ne passa uno, non proprio quello giusto ma lo facciamo andare bene lo stesso, e non è strapieno. Buon per me mi dico; però la situazione si fa pesante con il passare delle fermate, visto che ormai la triste notizia si è sparsa e i grigi cittadini tentano comunque di (as)salire: molti ci riescono e quasi sulla dirittura d'arrivo ormai stretto in un'intimità imbarazzante con un aitante signore di circa 2000kg di stazza decido di scendere. Mi pare di essere in una zona conosciuta, ma sì basta andare di là e più o meno arriverò...dove? La pioggia inizia a scendere copiosa ma il pratico giaccone di recente acquistato fa il suo dovere, quantunque il cappuccio enorme e pelosissimo mi impedisce la visione periferica. Vado avanti e inizio a pensare ai fatti miei felice di poterlo fare. Non fosse per la stanchezza o la fretta (di fare cosa? lavorare?) camminerei più spesso nelle mie giornate. Mi fermo, poggio la compattina su una panchina senza legno e tenedola ferma con dolcezza scatto. Ecco qua le gialle luci al neon che illuminano un micro-giardinetto perso nella città...

martedì 11 dicembre 2012

Diane Arbus a chronology

Ho iniziato a leggere "Diane Arbus a chronology" il libro, il diario se vogliamo, della fotografa, che ho acquistato durante il soggiorno a Berlino. Fatico perchè è in inglese e mi devo aiutare con un dizionario on-line, eppure procedo e per giunta mi sono munito di matita e post-it per segnare le frasi che più mi colpiranno. Cosa spero di trovarci? A casa ho anche un suo libro di foto, che dovrei sfogliare in questi giorni per accompagnare la lettura delle sue lettere. Un significato alla sua morte forse, una spiegazione magari o semplicemente il gusto di guardare l'animo umano senza il filtro della verità. Questo si che mi aiuterebbe. Era una fotografa di moda, diciamo per scelta visto che aveva di che vivere, poi iniziò a fotografare freaks e reietti. Perchè? Non certo per voyeurismo. Alla fine, noi oggi sappiamo che era una fine, si è tolta la vita, che suppongo essere stata piena e ricca di soddisfazioni. Cercherò qualcosa mentre la metropolitana mi trasferisce verso la gabbia.

sabato 8 dicembre 2012

Le luci del cosmo.

Magari per molti non sarà importante ma la sonda Voyager1 ha varcato le frontiere del sistema solare ed è entrata nello spazio interstellare. Abbiamo tirato un sasso molto lontano, si trova li dove noi possiamo solo immaginare di essere. Qualcuno ricorderà la scena di Darkstar (J. Carpenter, 1974) in cui l'ufficiale Talby se ne sta seduto nel cupolotto di vetro ad osservare le stelle? Ecco io ho sempre desiderato trovarmi in un posto del genere. In questi tempi anche il cielo stellato ci è negato, bisogna spingersi lontano per poterlo ammirare, lungi dalle città affollate di luci superflue. Vado per gradi, abbiamo la ISS che orbita intorno alla terra e sulla luna ci siamo stati varie volte. Poco distante, si fa per dire, i nostri robottini marziani ci inviano le loro immagini e varie sonde scrutano i pianeti più distanti. Una protostella simile al sole è stata di recente scoperta ad un tiro di schioppo (450 anni-luce); in piena ebollizione e circondata dai suoi gas interstellari. Tra qualche miliardo di anni lì ci potrebbe essere un pianeta simile al nostro. Farnetico? Oppure i miei desideri sono e sono stati anche quelli di molti?