lunedì 1 luglio 2013

La Zona

Tanti anni fa vidi un film che mi impressionò molto, per il suo essere visionario e onirico e contemporaneamente mostrare un ambiente assolutamente realistico e squallido. Il film era STALKER di Andrei Tarkovsky ed è tratto da una novella originale di due autori di fantascienza russi. Gli stessi che avevano scritto Solaris. Nel film si parla della "Zona", un'area remota e resa completamente inaccessibile dall'esercito nella quale è custodito un segreto che in nessun modo deve essere rivelato, forse la possibilità di esaudire i propri desideri. Nel 1979, anno di uscita della pellicola, le immagini di edifici cadenti, di un territorio aspro ed incolto, un tempo abitato da cittadini comuni ed ora spoglio ed abbandonato erano quanto di più lontano dall'idea di fantascienza che ci veniva proposta dai regimi kapitalisti. Eppure quel film era "pura" fantascienza. Aveva visto, con sguardo acuto e determinato il futuro, aveva compreso e messo bene in evidenza ciò che sarebbe accaduto. Non astronavi ed alieni, marchingegni fantomatici o prodigi della tecnica ma la lenta dissoluzione di un paese.
Qualche giorno fa, vagando per la rete, mi imbatto negli scatti di una giovane fotografa che ha partecipato al http://www.prixpictet.com/. Rena Effendi. Ha voluto testimoniare, lei come altri, le condizioni in cui si trova l'area intorno a Chernobyl e lo ha fatto privilegiando il punto di vista di chi in quella parte di mondo ci è tornato nonostante i divieti e le recinzioni. Il suo lavoro ha un titolo emblematico: "Still Life in the Zone".

1 commento:

Anonimo ha detto...

il link non funziona!
ma qui
http://www.refendi.com/#a=0&at=0&mi=2&pt=1&pi=10000&s=0&p=8
le ho recuperate.
bellissime.