giovedì 29 gennaio 2015

L'età dell'oro

In questa piovigginosa giornata, afflitto dal pensiero dei calcinacci che si accumulano nel balcone e preoccupato per la salute di Emme mi trastullo pulendo le vetrine e ascoltando musica malinconica. Avrei da fare anche anche altro ma di più non si può con questo tempo, niente fatture, niente estratti conto, niente consuntivi; insomma la pioggia come scusa perfetta per vegetare.

Il cervello però non vegeta e si ostina a ripercorrere le tappe del tempo, da un ottobre di parecchie stagioni fa a quest'anno proiettato in un futuro inconsapevole. E mi vengono in mente le parole di @Alabama:”...questa è stata la miglior Lucca di sempre...”, pronunciate con la sicurezza sventata propria delle grandi occasioni. Concordo ma nel contempo provo un brivido, il tutto assomiglia molto alla fine dell'impero romano, lazzi e feste, pantagrueliche libagioni per non ascoltare il ticchettio della sveglia.
Mi inquieta il pensiero del cambiamento mancato, eppure di strada se ne è fatta. E nemmeno si può dire che tutto sia rimasto identico: diventa però difficile immaginare la spensieratezza e l'incoscienza senza le quali alcune prove sono difficili da superare. Proprio le due qualità che sembrano essere ormai relegate all'”età dell'oro”.


Siccome però c'è pure un' età d'argento, una di bronzo e arriverà anche quella del ferro rugginoso sarà bene che mi faccia venire al più presto un'idea...

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