lunedì 7 settembre 2015

l'età del ferro

Ieri sono finalmente riuscito a visitare con EMME il Museo Nazionale Etrusco. Conserverò un ricordo felice di questa visita in uno dei luoghi più intensi che mi sia capitato di esplorare. Bambini vocianti e adulti rumorosi ce n'erano ma non troppi, si camminava tranquillamente per le sale. L'infinita serie di cocci e spade e statuine non mi ha annoiato neppure per un minuto, forse ho un'immaginazione troppo fervida e passavo il tempo a pensare alle feste nelle quali le meravigliose anfore dipinte o i piatti colorati venivano passati di mano in mano al suono di bizzarri pifferi, ascoltando le gesta di eroi e dei.

Sempre mi domando come poteva essere la vita a quel tempo, non solo per le difficoltà  a noi sconosciute, quando recuperare anche un solo pasto non era un compito semplice,  ma soprattutto come ci si poteva sentire avendo la precisa coscienza che le forze del cosmo erano attive e vicine, presenti in ogni attimo della vita.


Nessun desiderio di "new age" da parte mia, il cosmo è e resterà misurabile; eppure un mondo più vasto, di sicuro a quel tempo lo era, significava maggiori possibilità. Di sognare, di immaginare e di realizzare.

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