In questa piovigginosa
giornata, afflitto dal pensiero dei calcinacci che si accumulano nel
balcone e preoccupato per la salute di Emme mi trastullo pulendo le
vetrine e ascoltando musica malinconica. Avrei da fare anche anche
altro ma di più non si può con questo tempo, niente fatture, niente
estratti conto, niente consuntivi; insomma la pioggia come scusa
perfetta per vegetare.
Il cervello però non
vegeta e si ostina a ripercorrere le tappe del tempo, da un ottobre
di parecchie stagioni fa a quest'anno proiettato in un futuro
inconsapevole. E mi vengono in mente le parole di @Alabama:”...questa
è stata la miglior Lucca di sempre...”, pronunciate con la
sicurezza sventata propria delle grandi occasioni. Concordo ma nel
contempo provo un brivido, il tutto assomiglia molto alla fine
dell'impero romano, lazzi e feste, pantagrueliche libagioni per non
ascoltare il ticchettio della sveglia.
Mi inquieta il pensiero
del cambiamento mancato, eppure di strada se ne è fatta. E nemmeno
si può dire che tutto sia rimasto identico: diventa però difficile
immaginare la spensieratezza e l'incoscienza senza le quali alcune
prove sono difficili da superare. Proprio le due qualità che
sembrano essere ormai relegate all'”età dell'oro”.
Siccome però c'è pure
un' età d'argento, una di bronzo e arriverà anche quella del ferro
rugginoso sarà bene che mi faccia venire al più presto un'idea...