giovedì 29 gennaio 2015

L'età dell'oro

In questa piovigginosa giornata, afflitto dal pensiero dei calcinacci che si accumulano nel balcone e preoccupato per la salute di Emme mi trastullo pulendo le vetrine e ascoltando musica malinconica. Avrei da fare anche anche altro ma di più non si può con questo tempo, niente fatture, niente estratti conto, niente consuntivi; insomma la pioggia come scusa perfetta per vegetare.

Il cervello però non vegeta e si ostina a ripercorrere le tappe del tempo, da un ottobre di parecchie stagioni fa a quest'anno proiettato in un futuro inconsapevole. E mi vengono in mente le parole di @Alabama:”...questa è stata la miglior Lucca di sempre...”, pronunciate con la sicurezza sventata propria delle grandi occasioni. Concordo ma nel contempo provo un brivido, il tutto assomiglia molto alla fine dell'impero romano, lazzi e feste, pantagrueliche libagioni per non ascoltare il ticchettio della sveglia.
Mi inquieta il pensiero del cambiamento mancato, eppure di strada se ne è fatta. E nemmeno si può dire che tutto sia rimasto identico: diventa però difficile immaginare la spensieratezza e l'incoscienza senza le quali alcune prove sono difficili da superare. Proprio le due qualità che sembrano essere ormai relegate all'”età dell'oro”.


Siccome però c'è pure un' età d'argento, una di bronzo e arriverà anche quella del ferro rugginoso sarà bene che mi faccia venire al più presto un'idea...

giovedì 22 gennaio 2015

Leggere!

Ho da poco riletto il ciclo del "mostro" di Enki Bilal e come al solito sono sommerso dall'emozione e dai ricordi. Come se non bastasse allora mi sono dedicato a "Fuori Gioco" sempre di Bilal su testi di Cauvin.
Dunque, nella libera associazione che questo genere di performace generano nella mia testa, mi viene da pensare che "Watchmen" è un bel film, riuscito e io lo posso ben dire.

Tra poco saremo rimasti in pochi a ricordare che c'era un fumetto prima. Il più grande, completo, complesso e stupefacente fumetto di supereroi di tutti i tempi e che quel film, nella sua pur innegabile precisione, non riesce nemmeno da lontano ad avvicinarlo.

E Bilal ormai un decennio fa aveva visto con lucidità dove stava volgendo la Storia, senza eccessi nè semplicazioni. E parlava con la stessa chirurgica visione dell'identità (perduta?) di un popolo e di quella dei singoli, parlava di legami, di amicizia e d'amore senza banalità e smancerie.

Le "storie" non bisogna mai dimenticarsi di leggerle, non basta vederle...


giovedì 15 gennaio 2015

...a volte capita ancora...

E andiamo, è partito il misterione! Telefonatori rompiscatole, famiglie scomparse, giovani solitari e debosciati ed in mezzo una coppia di improbabili investigatori. Lui un flaccido pervertito con scarsa voglia di lavorare e lei una bruttona quattrocchi timida fino alla midolla.
Lo scenario è un tranquillo (tranquillo è morto ricordate?) paesello della campagna giapponese. Ma già dall'inizio il sospetto che sia stato costruito dove non si sarebbe dovuto è assai forte.
Ovviamente abbiamo un montaggio spappolato, tanto caro ai cineasti orientali, per cui occhio alla disposizione delle vignette ed uno stile a dir poco da underground polacco!

Porka vakka era tempo che non mi piaceva così un manga.


Dunque, cari maniaci del complottismo, ecco qualcosa che fa per voi. Telecamere ovunque, ci spiano costantemente, ma perchè mai? Guardatevi le spalle, il pericolo è dietro l'angolo...