Avevo scritto un post qualche settimana fa, poi travolto dalla quotidianità e dalle umane miserie non l'ho terminato. Sicuro della sua inutilità allora lo voglio riportare nella sua incompletezza.
"...Inizio
ad aver bisogno di ricordare. Quando ero ragazzo credevo di ricordare
ma erano storie e racconti, stavo costruendo un'identità. Ora che il
tempo, un poco di tempo, è passato e molto del mondo che conoscevo è
cambiato ne avrei bisogno. Per me ricordare è uno sforzo, un'impresa
difficilissima, perché ho poca memoria. Nomi, date, compleanni e
ricorrenze albergano nella mia mente il tempo necessario a
cancellarsi e devo scavare con impegno e fatica anche solo per capire
se sono ancora con me.
Ricordo
invece perfettamente le sensazioni, gli stati d'animo i pensieri, ma
con chi, in che data precisa? Ho sparso scritte su molteplici
agendine che ho poi dimenticato nei cassetti. Diligentemente
corredate del giorno e dell'anno in cui venivano prese ma provo
imbarazzo a rileggerle.
Ricordo
perfettamente come mi sentivo una sera di novembre del 1986, reduce
dalla mia prima sessione di gioco di ruolo e un anno dopo una mattina
fredda e umida fuori da una aula che non esiste più, immobile e
direi piuttosto sgomento ad aspettare l'inizio di una lezione.
Insomma..."
Probabilmente tutto il mio "muovermi" è per cercare di produrre ricordi. C'è del ridicolo ovviamente, pure è così...