lunedì 11 febbraio 2013

Il tempo che serve...

Domenica scorsa, senza timore alcuno, dopo il pranzo familiare mi sono recato al MAXXI. Le visite in questo bizzarro museo hanno il sacro potere di riconciliarmi con il mondo, ne esco sempre rinfrancato e sereno. Come è possibile? Non saprei, però questa volta mi aspettavano i progetti di Le Corbusier in Italia. Scopro con disappunto che tutti i suoi progetti per la nostra distopica penisola non sono mai stati realizzati, e dire che è stato in contatto con il mondo dell'architettuta italiana fin dai tempi del Duce. Vittima anch'egli di quell'attitudine nostrana ad incensare i progetti e mancarne la realizzazione. "Si bello, bellissimo, vedremo...", "...meraviglioso, forse però sarà difficile ottenere tutti i permessi...", "Un progetto all'avanguardia, si integra perfettamente nel tessuto urbano, magari...". Eppure...ancora una volta la storia conferma il mio pensiero. Le Corbusier, giovane figlio di una ricca famiglia, viaggia. In otto anni visita praticamente tutta l'Europa e in particolare l'Italia, scrive, prende appunti e disegna tutto quello che vede; i suoi taccuini esposti testimoniano un desiderio incrollabile. Fotografa molto con le semplici macchinette dell'epoca e nel mentre elabora la sua poetica... Viaggiare. Ecco che di nuovo si manifesta prepotente il sogno ormai da tempo mi porto dentro, viaggiare. Ma ora è lunedì mattina, fuori tira vento e grigiume, sulla scrivania i documenti aspettano di essere riordinati ed in cucina c'è un serio bisogno del super-sgrassatore. Oggi sogno, domani viaggerò...

5 commenti:

Shar ha detto...

Il MaXXI è uno dei pochi musei romani con una notevole programmazione. Non sapevo di questa cosa di Corbusier, però i miei pensieri si soffermano sul pranzo domenicale in famiglia. Tutti avete un pranzo domenicale e io non riesco a capire una cosa: fammi capire, com'è nata questa cosa? "Tu tesoruccio va' pure a vivere da solo ma la domenica devi veni' a mangia' qua" o... in che altro modo viene organizzata la "cosa"? Io sono 4 anni che aspetto un pranzo domenicale... Buon inizio settimana :)

NonnoRibelle ha detto...

Beh porta pazienza e vedrai che prima o poi inizieranno ad organizzarli!
W il MAXXI!

Shar ha detto...

Tra l'altro credo di aver fotografato una "cosa" di Le Corbusier a Berlino, ma non ne sono troppo sicura... Hai presente quella costruzione bianca con le finestre colorate?

Anonimo ha detto...

uhm, finestre colorate? direi opera di Bruno Taut... però anche l'Unité d'habitation verso l'Olympiastadion ha le finestre colorate, in effetti...

Ghibanizza ha detto...

Trovata! La sto guardando ora, in effetti è nell'album "stadio", ma mi sa che hai ragione su Taut. Mi dice mio fratello che quella di Corbusier è un'altra. Nulla di che, ma tra tanti edifici "corvialeschi" si fa notare...