Gli eventi della mattinata mi travolgono e si susseguono senza sosta.
Tutto ha inizio con del miglio nel letto. Il cuscino al miglio si è rotto, o meglio si è rotta, lo scoprirò più tardi una cucitura della federa e dunque son costretto a rendergli l'ultimo saluto.
Ti ho voluto bene "
cuscino di miglio".
Questo evento luttuoso che mi fa meditare sulla caducità delle umane vicende mi sprona anche a prendere in mano, dopo lungo tempo, l'aspirapolvere e ad agitarlo freneticamente per tutta la casa. Risultati pochi ovviamente ma vengo pervaso da una sensazione di onnipotenza e decido di passare lo straccio in bagno e in cucina.
Ora ho di nuovo il
controllo.
Si è fatta l'ora di pranzo ma a parte una crosta di formaggio rinsecchita nulla è presente all'interno della macchina refrigerante. Cioè in quella del cibo, apro dunque con slancio il refrigeratore delle bevande e ne estraggo una cervogia fresca e dissetante, ahimè l'ultima. Dovrò uscire più tardi, è necessario...
La accompagno con un robusto Cohiba gentilmente donatomi dal buon vecchio Franz.
Mercatini alla ricerca di endorfine, mostre di foto per reiterare l'illusione, cibo di classe per dilapidare gli scarsi guadagni: cosa mi riserverà il prosieguo di questa giornata afosa?
Amo Roma d'estate. Amo il caldo che sale dal cemento. Amo il sole impietoso che cade a picco sulle case. Amo e odio questa città.
Nessun commento:
Posta un commento