mercoledì 29 luglio 2015

...un sorriso di sbieco...

Io probabilmente fallirò ma che meraviglia questo nuovo quartiere. Vuoto, con solo il suono assordante delle cicale e una temperatura insopportabile. 
Non c'è nessuno, oggi pare che anche gli skoppiati, i zzingari e i morloch che di solito si palesano in queste situazioni siano andati via. Le macchine no, quelle continuano a girare. Immagino che nemmeno ci sia un guidatore e che vadano da sole, memori di strade passate.
Palazzi e palazzine alte e sbiancate dal sole a picco, pezzi di marmo dei nuovi marciapiedi, cartacce che si muovono senza però nessun vento a spingerle.

Il mohicano viene a trovarmi e scambiamo due chiacchere, l'analisi è corretta ma la soluzione è rimandata al prossimo numero. Nel discount appaiono frigoriferi rotti e meraviglie culinarie, è dunque possibile alimentarsi e dimenticare. Quali saranno i turni di lavoro degli omini in tenuta verde? Mangeranno come noi o hanno il loro piccolo orto casalingo.

Dentro il baretto all'angolo si consumano delicate storie d'amore, baci rubati con i gomiti poggiati sul finto marmo. Il fresco dell'aria condizionata come collante sociale. Io ho un punto di vista privilegiato, una vetrina ampia sul passaggio. Ne voglio godere il più possibile. La desolazione piacevole di questa parte della fasulla capitale mi vede sorridere divertito.

Ho un negozio bellissimo e nessuno lo sa...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma no che non fallirai... è che è Agosto meno due e fa caldo. Ci vediamo presto.

Pipaman

Silvia Pareschi ha detto...

Ah, il fascino della città vuota! Goditelo, che si riempirà presto!