lunedì 3 agosto 2015

vorrei sedere stanco

scrivevo qualche giorno fa

"...ieri la canicola infernale di questi giorni si è sommata ad un'umidità record, mal di testa e stanchezza mi hanno accompagnato fin dalle prime ore del mattino.
I cittadini della ingovernabile capitale arrancavano spintonandosi e meravigliandosi, ancora una volta, dell'ovvio. Increduli di fronte ad una routine composta da scioperi, sporcizia e miopia.
Pure, nonostante tutto questo, la simpatica e pittoresca comitiva di personaggi che stazionano al baretto dietro l'angolo non si è scomposta. Con grazia e precisione si sono limitati a transumare dai tavolini rotondi e metallici che li ospitano sul marciapiede a quelli di formica (io li immagino così) che si trovano all'interno, per poter godere della delizia dell'aria condizionata.
Un gruppetto eterogeneo di camicie, canotte (proprio loro) e pantaloncini corti guarniti da discorsi su politica e donne, inframezzati da sporadiche battute. Ormai hanno preso il controllo del locale, tant'è che verso il primo pomeriggio, quando cammino stanco verso quel luogo per rinfrancarmi con un pò di gelida caffeina spesso li trovo muti e soli lì dentro.
"nte preoccupà, mò ariva [intendeva la barista], siedete"
Così mi siedo e attendo circondato da una simpatica atmosfera da provincia americana; un misto tra "un tranquillo week end di paure" e "non aprite quella porta" però declinato in salsa italiana..."
è molto rassicurante

Nessun commento: